top of page

Raccolta di poesie a tema vario: Il profumo dell'anima.

  • Immagine del redattore: Giuseppe Amato
    Giuseppe Amato
  • 24 gen
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 24 mar






DISPONIBILE ESCLUSIVAMENTE SU AMAZON



PREFAZIONE


In copertina è rappresentato un mazzo di fiori stilizzato.

Come ciascuno dei fiori che lo compone le poesie che seguono.

Esse tratteggiano delle emozioni non definendone volutamente i dettagli.

Come fiori la loro forma è piacevole.

Come fiori il loro incontro lascia una nota sensoriale che permane per alcuni istanti.

Il loro insieme tratteggia un disegno emotivo che prende forma man mano che ci si addentra nella lettura.

Alla fine della lettura lasciano come una scia di profumo, il profumo di un’anima.

Una singola anima, con un trascorso di vita ben preciso che si snoda in un luogo e un tempo ben definito.

Il luogo è identificabile già dal titolo di alcune delle poesie contenute nella raccolta ed è la Sicilia.

L’anima è quella particolare dell’autore.

 

A differenza delle raccolte precedenti, in questa si delinea in maniera più marcata il contributo del particolare contesto socio-culturale nel quale l’autore è nato e cresciuto.

Le emozioni, a tratti, lasciano il posto alla razionalità delle riflessioni.

In alcune delle composizioni all’interno della raccolta viene infatti lasciato spazio ad una personale analisi della realtà che circonda l’autore.

Egli lascia in parte il proprio mondo interiore emotivo per intraprendere un’esplorazione razionale del mondo che lo circonda.

Questo passaggio delinea una maggiore apertura dell’autore al mondo che lo circonda.

Infatti segna lo spostamento della sua attenzione, inizialmente rivolta esclusivamente a sé stesso, al mondo che lo circonda.

Ne sono testimonianza le poesie ‘ Picciriddi’, ‘Li cunigghia’, ‘Amore sotto il vulcano’, ‘Stelle su Catania’, …, ecc.

Il paesaggio tratteggiato non è idilliaco e rappresenta parte del malessere che ha caratterizzato la vita dell’autore.

In questa raccolta l’autore inizia un percorso di analisi del proprio malessere interiore alla luce delle esperienze vissute, inquadrandole però nel particolare contesto in cui si sono realizzate.

Un percorso solo appena iniziato però che viene lasciato volutamente in sospeso, non conclusivo.

Vengono identificati e messi in evidenza alcuni aspetti della realtà che lo hanno portato, tra l’atro, ad una mancata integrazione.

Non vi è però una conclusione e quindi una svolta personale ed anche sociale, qualora vi fosse una volontà di revisione critica in tal senso.

‘Il profumo dell’anima’ rappresenta quindi l’inizio di un dialogo.

Un dialogo senza veli, premessa indispensabile ad ogni cambiamento.

Ecco che il percorso iniziato con ‘Pizzini da un cuore affranto. L’addio’ e continuato con ‘Sul finire dell’autunno’ si completa di un ulteriore tassello nella direzione dell’inquadramento del malessere personale dell’autore.

Malessere personale che in parte viene fatto coincidere con un malessere comune, strisciante, della società cui fa parte l’autore.

E che quindi non può non riguardare l’autore stesso.

L’autore in buona sostanza guardando fuori da sé vede pezzetti di sé riflessi.

Scoprendosi quindi parte inscindibile di una realtà più grande precedentemente rifiutata.

Questa raccolta rappresenta il tentativo dell’autore di mettere insieme, come nell’armonia di un mazzo di fiori, tutti gli elementi per la risoluzione del proprio malessere interiore.

Una ricerca personale quindi, ma in cui, a tratti, il lettore può rivedersi.


bottom of page